Sei fonti di potere

di Chiara Basciano

20 Maggio 2016 11:00

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Modi diversi di esercitare il potere sugli altri nel mondo del lavoro.

È difficile che si possa parlare di un’azienda del tutto democratica, le gerarchie infatti fanno parte integrante del modello aziendale. Questo non significa che non possano esserci rapporti sani e soddisfacenti per ogni dipendente, qualunque gradino della scala aziendale si occupi.

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Ci si sbaglia però se si attribuisce il potere solo al manager, le situazioni infatti sono molto più complesse e, in generale, si possono individuare ben sei fonti di potere. Conoscerle aiuta a capire in che ambito ci si trova e come comportarsi. Si tratta di ruolo, disponibilità di risorse, esperienza e conoscenza, informazioni, relazioni sociali, personalità e carisma.

Il primo è semplicemente il ruolo che si ricopre, il questo caso il potere deriva da quello che si ricopre ed è dato per acquisito. La persona che ha disponibilità di risorse ha potere su di noi perché ad essa ci rivolgiamo per ottenere qualcosa che non abbiamo. Può trattarsi di disponibilità finanziaria ma anche di strumenti di lavoro.

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Esperienza e conoscenza creano lo stesso tipo di legame di potere. Dipendiamo da chi ne sa più di noi e si tratta di individui che diventano essenziali, e quindi molto potenti, all’interno dell’azienda. Stesso discorso per chi possiede le informazioni, soprattutto in un’epoca in cui la gestione dei dati diventa essenziale per il successo. Anche chi riesce a stabilire relazioni sociali diventa molto potente, creando connessioni che diventano importanti per la vita aziendale. Infine il carisma è uno strumento di potere innato che può avere grande influenza nel mondo del lavoro.