Domande inusuali durante la selezione

di Chiara Basciano

27 Maggio 2016 11:00

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Selezionatori che mettono in crisi il candidato con domande improbabili.

Ci si può preparare perfettamente, sapere tutto dell’azienda, essere consapevoli del lavoro per cui ci si sta candidando, aver indossato il vestito giusto e aver studiato la postura migliore, ma può sempre capitare l’imprevisto, e non stiamo parlando dell’emozione che ha il sopravvento, ma di domande completamente fuori luogo che i candidati si sono sentiti rivolgere.

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Anche in aziende dai nomi importanti è successo, per esempio durante un colloquio presso Goldman Sachs il candidato si è sentito rivolgere la seguente, improbabile domanda: Se tu fossi ridotto alle dimensioni di una matita e messo in un frullatore, come ne usciresti? Ugualmente improbabile la domanda rivolta dal selezionatore di  Bloomberg LP: Su 25 cavalli prendi i 3 più veloci. In ogni gara, solo 5 cavalli possono correre allo stesso momento. Qual è il numero minimo di prove necessarie?

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Più fantasiose le domande rivolte da AT & T: Se tu potessi essere qualsiasi supereroe, chi sceglieresti? E da Volkswagen: Cosa faresti se ereditassi solo una pizzeria da tuo zio?

In generale molte vertono su questioni logico matematiche, ma capita che ci siano domande davvero ardite, come quella fatta da Intel: Hai 8 centesimi, 7 hanno lo stesso peso, uno pesa meno. Hai anche una scala di giudizio. Trova quello che pesa di meno in massimo 2 passi o quella rivolta da Eze Castello:Sei in una stanza buia, senza luce. Hai bisogno di appaiare i calzini per un colloquio di lavoro, hai 19 calzini grigi e 25 calzini neri. Quali sono le probabilità di appaiare correttamente i calzini?

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In circostanze del genere è apprezzata la capacità di mettersi in gioco e di tirare fuori tutta la propria creatività, ma anche una risata, forse, va bene.