Bilanciare vita e lavoro

di Chiara Basciano

4 Luglio 2016 11:00

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Coinvolgere la famiglia nella propria organizzazione per creare un progetto di vita comune.

La separazione tra vita privata e vita lavorativa è un bene. I due ambiti hanno difficoltà a convivere, eppure mantenere il giusto equilibrio significa avere ben in mente il tempo da dedicare ad entrambe.

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La tendenza a venire sopraffatti dagli impegni lavorativi è prassi comune per i manager, ma a lungo andare ciò crea stress e insoddisfazione. Per riuscire a rimanere equilibrati allora le due vite si devono fondere, almeno su carta. Questo significa avere una programmazione settimanale o mensile di tutti gli impegni, sia lavorativi che privati, sulla stessa agenda. Così facendo si avrà una visione chiara del tempo dedicato alle diverse attività e si potrà constatare se si sta agendo nel modo giusto.

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Coinvolgere i membri della propria famiglia nell’organizzazione significa andare oltre inutili incomprensioni, rendendo tutti partecipi dei propri impegni. Parlare in maniera confusa del lavoro infatti lascia una sensazione fumosa e non fa comprendere i propri reali impegni. Condividere gli appuntamenti e far conoscere le persone con cui si lavora significa permettere a chi ci circonda di capire la nostra vita lavorativa e di supportarci nei momenti più complicati.

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Questo non significa gravare la famiglia di responsabilità, ma avere un progetto comune, in cui il lavoro diventa uno dei tanti tasselli della propria vita ma non quello attorno a cui ruota tutto.