I turni sul lavoro

di Francesca Vinciarelli

20 Luglio 2016 10:00

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Lavorare a turni, ecco di cosa si parla e come funziona.

Il lavoro è una necissità per l’individuo ma di lavori ne esistono tanti, variano per settore, mansioni, obiettivi e tempi. Ma sopratutto varia moltissimo anche la distribizione delle ore lavorative. Ogni lavoro secondo le leggi e le proprie regole interne, organizza i propri orari di lavoro, tra le diverse modalità esistono anche i turni.

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Il lavoro a turno è un metodo di organizzazione del lavoro, in cui trova impegnati diversi lavoratori in un stesso posto di lavoro, in orari differenti. Inizialmente il lavoro a turni era delimitato soltanto ad alcune specifiche categorie lavorative, ne facevano parte sopratutto quei settori che dovevano garantire determinati servizi sociali essenziali, come trasporto, ospedali e telecomunicazione. Al giorno d’oggi questo metodo è arrivato in quasi tutti i campi lavorativi, cambiamento dovuto all’innovazione, alla competitività e alla necessità di definire meglio i tempi di lavoro. I turni di lavoro aumentano infatti anche la produttività, elemento essenziale per le aziende. Entrando nello specifico i sistemi di turnazione vanno da 4, 6, 8, 9 e 12 ore e ne possono far parte anche i turni notturni. 

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Per il lavoratore i turni portano molto stress, tra le patologie lavorative è presente proprio la sindrome del lavoratore turnista. Sindrome che colpisce il 15% dei lavoratori a turno, con presenza di conseguenze anche sul fisico e sulla mente. Ovviamente le problematiche posso aumentare per chi viene inserito in dei turni notturni o in orari particolari. Questo tipo di organizzazione è molto diffusa, ma purtroppo spesso non viene apprezzate dai lavoratori, infatti moltissimi lavoratori dopo disturbi fisici e mentali si sono trovano costretti ad abbandonare questa modalità di lavoro.