Un panorama positivo, nonostante le difficoltà, quello presentato dall’Hays Global Skills Index 2016, che ha analizzato in dettaglio lo stato delle retribuzioni a livello mondiale.
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Le conclusioni riportate dimostrano come siano necessarie delle misure legislative da parte dei governi per aiutare le economie interne, e come le aziende debbano lavorare per attrarre i talenti qualificati e, soprattutto, farli rimanere in azienda. Esempi illuminanti sono quello del Giappone, che ha introdotto misure a favore del lavoro femminile, e quello del Belgio, che sta avendo un impatto importante grazie alle nuove misure prese dal Governo. Nonostante le economie asiatiche stiano subendo un rallentamento l’economia globale continua la sua lenta ripresa, soprattutto grazie all’automazione. La tecnologia infatti permette l’introduzione di nuovi posti di lavoro, altamente specializzati.
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La formazione, in questo panorama, appare essenziale per colmare la richiesta di tali posti di lavoro, come sottolineato da Alistair Cox, CEO di Hays «L’economia mondiale è tornata lentamente a crescere. Tuttavia, la ripresa ha accentuato il divario tra le competenze disponibili sul mercato del lavoro e quelle richieste delle aziende. Le imprese sono, dunque, chiamate a una doppia sfida: ricercare i professionisti migliori e riuscire a farli restare. Anche i governi hanno un ruolo determinante, come dimostrato da alcuni Paesi che hanno preso misure decisive per colmare il gap e aiutare le aziende ad accedere alle skill di cui hanno bisogno e favorire la crescita economica».