La carriera è importante sia per gli uomini che per le donne, ma se durante la propria carriera si fa un figlio, la donna può essere svantaggiata al contrario dell’uomo.
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Accade molto spesso di vedere le donne con figli penalizzate, al confronto di un papà in carriera che in alcuni casi ha anche dei vantaggi. Oltre gli uomini sembra essersi creata una cappa di vetro anche intorno alle top manager, viste con occhi diversi e apprezzate per la grande capacità di conciliare lavoro e famiglia. Ma se la donna con figli è una lavoratrice, ma non una top manager, le cose allora cambiano e si ripresentano le penalizzazioni. Ad esempio sullo stipendio si ha una diminuzione del 4% che diventa dell’8% per il secondo figlio. Senza agevolazione ed aiuti, capita sempre più spesso che le donne con figli si dimettono dal proprio lavoro.
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Essere genitori quindi in alcuni casi non è positivo come si spererebbe, le donne ancora oggi sono ricoperte da troppi pregiudizi che ne limitano il successo nella carriera lavorativa. Ma sia le donne che gli uomini non rinunciano alla famiglia ma neanche alla carriera. Ma uno dei dati interessanti è che il 95% delle donne manager è convinta che la la maternità è stata utile anche per lo sviluppo su delle capacità utili sul posto di lavoro, tra cui motivare gli altri, maggiore elasticità e un livello superiore di fiducia. Nella realtà lavorativa però le donne manager si sono rese conto che la maternità ha in qualche modo ostacolato la carriera. Infatti per il 45% delle donne manager i figli hanno ostacolato lo sviluppo della carriera. L’8% pensa che la maternità abbia limitato in grande misura la loro carriera. Il 29% delle donne manager hanno aspettato ad avere figli per proseguire senza problematiche la propria carriera e addirittura per il 10% hanno rinunciato ad avere dei figli.
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Purtroppo i limiti per le donne con figli nella carriera professionale sono ancora alti è infatti solo il 15% delle donne ha posizioni dirigenziali all’interno di un’azienda, ed anche questa piccola percentuale di donne ha comunque un salario diverso degli uomini, guadagnando il 25% in meno rispetto agli uomini che ricoprono la stessa posizione.