Saranno quattro o cinquemila i Risk manager richiesti dalle aziende nell’arco dei prossimi quattro anni, risorse specializzate in grado di prevenire ogni tipo di rischio e sinistro che può coinvolgere i sistemi produttivi.
=> Risk manager nelle aziende italiane
Secondo quanto rivelato dalla IV edizione dell’Osservatorio sulla diffusione del Risk management promossa da Cineas (Consorzio universitario non profit del Politecnico di Milano e scuola di formazione manageriale), per le imprese che adottano solidi metodi di gestione del rischio riescono a potenziare la redditività in misura maggiore – fino al 38% – rispetto alle aziende poco attente al Risk management.
Tra i rischi maggiormente percepiti dagli imprenditori italiani figurano quelli relativi al mancato rispetto di obblighi normativi, quindi alla sicurezza sul lavoro, alla responsabilità civile legata ai difetti dei prodotti e al mancato rispetto della normativa fiscale. Anche il Cyberrisk spaventa non poco, insieme al rischio reputazionale, come sottolinea nel report Gabriele Barbaresco, direttore dell’Ufficio Studi di Mediobanca (che ha collaborato alla realizzazione della ricerca):
«Da segnalare con positività è il rischio reputazionale al quinto posto che nella scorsa edizione dell’Osservatorio si trovava in una posizione molto più arretrata. Questo appare coerente con la già dichiarata volontà da parte delle imprese di presidiare attentamente il contenuto qualitativo delle proprie produzioni.»
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