Dal primo gennaio 2017 sono previsti rincari della benzina e del gasolio, un aumento delle accise sui carburanti che si aggiungerebbe ai precedenti otto conteggiati dal 2011 a oggi, secondo quanto affermato dalla Cgia di Mestre.
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La nota diffusa dalla Cgia sottolinea come i rincari siano una conseguenza della Legge di Stabilità 2014, varata sotto il Governo Letta, che prevedeva un aumento delle accise per il biennio 2017-2018 finalizzato a potenziare le risorse di 220 e 199 milioni di euro.
«Speriamo che con la Legge di Bilancio 2017 l’esecutivo sterilizzi questo rincaro. Sebbene il prezzo del petrolio sia molto contenuto, il prezzo del carburante alla pompa rimane troppo elevato soprattutto a causa del livello di tassazione che su un pieno di benzina incide per il 69% e in quello di gasolio per il 67%. Un livello che in entrambi i casi è al top in Ue.»
Queste le parole di Paolo Zabeo della Cgia, il quale mette in guardia sulle possibili conseguenze di questo provvedimento: a essere penalizzati, infatti, saranno gli automobilisti ma anche varie categorie professionali come i taxisti, gli agenti di commercio, gli autonoleggiatori, gli autotrasportatori.
Secondo il Codacons la situazione diventa progressivamente insostenibile per gli italiani:
«L’Italia è ai vertici della classifica europea per il caro-carburante proprio a causa della tassazione eccessiva su benzina e gasolio, che arriva a pesare fino al 70% sul prezzo di ogni litro di carburante acquistato dai consumatori. Questo avviene proprio perché in Italia i governi di ogni colore politico hanno sempre fatto ricorso alle accise sulla benzina per ottenere soldi facili: tasse di scopo, varate per far fronte ad una emergenza del momento, ma che non sono state mai revocate.»