L’affermazione per cui un dipendente felice è anche più produttivo è sempre stata sbandierata, eppure senza dati concreti alla mano, ma solo secondo la logica comune. Da oggi le cose sono cambiate e grazie a misurazioni reali è dimostrato che il benessere incide direttamente sulla produttività.
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La ricerca condotta da Xerox, Working Well: A Global Survey of Workforce Wellbeing Strategies, ha infatti dimostrato come il benessere dei dipendenti abbia scalato la vetta in questi ultimi anni fino a diventare una priorità per le aziende. Nonostante ancora sia solo il 33% delle aziende intervistate a poter vantare un programma rivolto al benessere aziendale è ben l’83% la percentuale di quelle che lo considerano una priorità per il futuro prossimo.
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Come benessere si intende la cura dei lavoratori sotto tutti gli aspetti, tutelando la loro salute ma anche il lato finanziario, con l’attenzione rivolta ai programmi di risparmio e pensionistici. I dipendenti quando si sentono appoggiati dall’azienda si dedicano con maggior dedizione al proprio lavoro. Il 74% degli intervistati considera le iniziative di benessere aziendale come un elemento importante della value proposition offerta dall’azienda ai dipendenti, in grado di supportare le politiche di assunzione e mantenimento dei talenti in azienda.
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John Gentry, Presidente di Xerox HR Services spiega «Le aziende stanno promuovendo una vera cultura del benessere, pur riconoscendo che vi siano ostacoli alla sua completa realizzazione, come le differenze culturali, normative e pratiche, oltre all’attuale carenza di una supervisione globale della strategia finanziaria o della salute. Ciononostante, questi temi appaiono meno problematici quando si parla di strategie finanziarie globali, dunque per le aziende è più semplice implementare programmi globali per il benessere finanziario».