Una carriera all’estero compare tra le ambizioni di numerosi manager italiani, sempre più convinti delle maggiori opportunità professionali offerte dalle aziende oltre confine.
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Una recente indagine condotta da ALDAI-Federmanager mette in luce le aspirazioni dei manager lombardi, coinvolgendo un campione di professionisti appartenenti alle associazioni territoriali di Federmanager relative alle Province della Lombardia.
Se il 33% dei manager interpellati crede ancora di avere fortuna in Patria, il 79% guarda oltre i confini della penisola sperando di trovare migliori strade da percorrere.
«Per tornare ad essere un Paese competitivo, l’Italia deve premiare merito e competenze e rivedere il sistema fiscale che grava in modo abnorme su chi, come i dirigenti, ricopre grandi responsabilità e dichiara redditi più elevati.»
Questo il commento del presidente ALDAI-Federmanager Romano Ambrogi, che ha aggiunto:
«Il capitale umano è il fattore più importante per lo sviluppo di aziende ed economie e all’interno del sistema Paese i manager ne rappresentano il volano. Fare il manager in Italia è più difficile e faticoso che negli altri paesi europei, specie a causa della burocrazia. Basti pensare che nella Penisola abbiamo oltre 150.000 leggi contro le poche migliaia dei principali partner in Europa. Non solo, da noi le regole amministrative e fiscali cambiano ogni anno, mentre negli altri sistemi sono stabili.»
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Dall’indagine emerge anche il pensiero dei manager lombardi riguardo le strategie per aumentare la competitività delle aziende nazionali, che dovrebbero investire primariamente nell’innovazione tecnologica, nell’internazionalizzazione, nel marketing e nell’industria 4.0.
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