È facile lamentarsi dei colloqui non andati a buon fine, piangersi addosso e lamentare la scarsità di posizioni aperte. Perché se è vero che in Italia non si sta vivendo un momento storico felice per quanto riguarda il mondo del lavoro è anche vero che a volte si commettono errori grossolani che portano i selezionatori a scartarci.
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Hays Response arriva in aiuto di chi non riesce proprio a superare la fase di selezione, individuando quegli errori che rischiano di far finire male un colloquio. Non si si stanca di ripeterlo, ma la puntualità è fondamentale per predisporre positivamente il selezionatore. Non deve essere sottovalutata, “anche solo 10 minuti sono un pessimo biglietto da visita” sottolineano gli esperti di Hays. Per questo è bene calcolare tempi e percorso prima di recarsi al colloquio. Anche il modo in cui ci si presenta conta, un look non in linea con la realtà aziendale può costare il posto. Per non rischiare è bene puntare su un modo di vestire neutro e sobrio.
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Se poi da un lato non bisogna mostrarsi remissivi è bene anche non essere arroganti. Sicuri di sé ma umili è il binomio vincente. Un modo per dimostrare sicurezza è documentarsi sui valori e sulle dinamiche dell’azienda. Altro elemento importante è non gonfiare il curriculum, tutto deve essere provato e reale, gli esperti dicono che “va fatta un’attenta autoanalisi di quali siano i punti forza da valorizzare e quali le debolezze da minimizzare, sia nel cv sia in fase di colloquio. Bisogna anche dimostrare di avere motivazione al cambiamento, facendo capire le ragioni che stanno alla base della ricerca del lavoro. Infine è importante dimostrarsi flessibili, non mettendo ostacoli all’appuntamento del colloquio.
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