La scelta di abitare in una grande città piuttosto che in centri urbani minori è condizionata da numerosi fattori, tra i quali prevale inevitabilmente il costo della vita.
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Da un report dell’Istat emergono evidenti disparità di spesa, tanto che annualmente il gap tra i costi sostenuti da coloro che vivono in un piccolo Comune e chi sceglie una città metropolitana raggiunge i 2.328 euro. Mensilmente, invece, la differenza di spesa è pari a 194 euro a famiglia.
Focalizzando l’attenzione sulle abitazioni, secondo l’elaborazione dei dati Istat effettuata da AdnKronos il costo mensile (comprensivo di utenze) è pari a 1.123 euro al mese in un grande centro urbano, contro gli 811 euro che caratterizza le piccole città.
«Una parte consistente della spesa delle famiglie – si legge nel report Istat – è destinata all’abitazione: nel Lazio e in Liguria rappresenta oltre il 40%, mentre scende intorno al 30% in Basilicata, Calabria, Puglia e Sicilia. Tale quota sembrerebbe quindi non avere una chiara connotazione territoriale. Gran parte di questa spesa è rappresentata dall’affitto figurativo, il cui livello segue in buona misura i valori del mercato immobiliare (non a caso, la quota più elevata di questa posta figurativa si registra nel Lazio, 29,8%, dove la preponderanza della città di Roma fa da traino).»
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