Come rispondere allo stress

di Chiara Basciano

14 Febbraio 2017 12:00

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Tre tipi di risposte alla stessa domanda in fase di colloquio, cosa fa la differenza.

In fase di selezione uno dei temi più caldi riguarda la gestione dei momenti difficili. Anche se la domanda è classica e molti candidati se l’aspettano la risposta può essere molto complicata da dare. Come sottolineato da Francesca Contardi, Managing Director di EasyHunters, infatti, una stessa risposta può essere interpretata in modi diversi.

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Gli esperti di EasyHunters hanno fatto tre esempi calzanti in questa direzione. Alla domanda “come affronti le situazioni stressanti?” il candidato può rispondere dicendo che tende a non abbattersi e a lavorare duramente, questo è positivo ma l’altra faccia della medaglia può voler evidenziare, come spiega Francesca Contardi, «la scarsa attitudine a lavorare in team e a condividere problemi o preoccupazioni con i propri colleghi e il proprio capo e che, ovviamente, può portare a commettere errori». Meglio invece mettere in evidenza il proprio autocontrollo ma anche la volontà di condivisione con il team.

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Se poi la risposta è ‘non vado mai sotto pressione’ si rischia di apparire poco consapevoli dei propri limiti, meglio invece dichiarare di prendere decisioni nei momenti di calma e lucidità mentale. Infine la terza risposta possibile individuata è ‘tendo a delegare’, che se da un lato dimostra come il manager riesca a coinvolgere i dipendenti dall’altro può significare la tendenza a liberarsi dalle situazioni di più difficile gestione.

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