Utilizzare un linguaggio scurrile sul posto di lavoro, anche in pausa pranzo, può rappresentare una giusta causa di licenziamento.
=> Licenziamento tardivo e illegittimo
La Corte di Cassazione ha recentemente ribadito come nella valutazione della condotta di un dipendente entri in gioco anche il modo di esprimersi, soprattutto se caratterizzato da termini volgari e da una terminologia sboccata.
Con la sentenza 3380/2017, infatti, la Cassazione ha confermato il licenziamento per giusta causa di una commessa sorpresa più volte a conversare in modo poco educato con le colleghe durante la pausa pranzo.
La massima sanzione disciplinare è arrivata dopo molteplici richiami che, tuttavia, non avevano sortito alcun effetto.
=> Il licenziamento disciplinare
Secondo i giudici, quindi, il comportamento della lavoratrice era di una gravità tale da essere considerato lesivo del vincolo fiduciario con il datore di lavoro.
Fonte immagine: Shutterstock