Per un leader mantenere alto il morale e il livello di efficienza del proprio team di lavoro rappresenta una priorità, tuttavia è spesso necessario conoscere bene ciascun collaboratore per individuare la strategia motivazionale più adatta.
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A rendere diversificato un gruppo di dipendenti non è solo l’età anagrafica, pertanto identificare e capire i singoli livelli di motivazione è determinante per stimolare e incoraggiare nel modo più efficace.
Se un leader gestisse allo stesso modo la motivazione dei collaboratori, infatti, rischierebbe probabilmente di rendere frustrati i top performer e, al contrario, di creare ansia nelle nuove risorse o nei dipendenti meno intraprendenti.
Nei dipendenti molto qualificati e competenti, dotati di un alto livello di autostima, la motivazione nasce proprio dalle sfide: proporre progetti sempre nuovi, in questi casi, rappresenta la strategia motivazionale migliore.
I collaboratori eccellenti ma con poca fiducia in sé stessi, invece, hanno bisogno di essere incoraggiati più che sfidati e apprezzano molto l’invio di feedback regolari.
I lavoratori non troppo efficienti che, tuttavia, credono nelle loro capacità, avrebbero necessità di conoscere in modo chiaro i loro punti di forza e le possibilità di crescita, in modo tale da poter individuare alcune tappe fondamentali da raggiungere.
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Infine, i dipendenti carenti dal punto di vista sia dell’autostima sia delle competenze professionali, dovrebbero essere sostenuti e supportati attraverso una adeguata formazione.
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