Un parente per collega

di Francesca Vinciarelli

23 Febbraio 2017 09:00

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Condividere il posto di lavoro con i parenti, ecco i pro e i contro.

Entrare in ufficio e trovare tutta la propria famiglia, o quasi, e condividere così l’intera giornata lavorativa.

Manager: assumere amici e parenti o no?

Moltissimi i percorsi lavorativi creati da aziende familiari, ma cosa significa lavorare con i parenti? Lavorare con i propri affetti può essere una sfida avvincente, può portare una maggiore sicurezza e complicità. Ovviamente i contro non fanno fatica ad arrivare, tra i tanti i litigi in poche parole ogni piccolo screzio familiare potrebbe trasformarsi in un difficile problema relazionale al lavoro. I pensieri su tale argomento sono contrastanti e sopratutto variano secondo il carattere, il rapporto con i parenti e l’idee tra l’unione vita privata e vita lavorativa, da una parte si trova chi considera tale avventura una grande opportunità, dall’altra coloro che voglio tenere divisi i due mondi ad ogni costo.

Amici e parenti risorsa per cercare lavoro

Nello specifico dividiamo i pro e i contro di tale esperienza, per quanto riguarda le note positive si trova sicuramente il clima molto più sereno e fortemente collaborativo. Il livello di fiducia, persone pronte a fare grandi sacrifici, tutti si conosco. Le note negative sono la troppa sicurezza che rischia di far fallire più facilmente il progetto, dal momento che nessuno teme di essere licenziato si lavora sempre al minimo e non si aspira a crescere, i conflitti al lavoro diventano problemi personali e infine i contributi esterni sono limitati e l’impresa potrebbe soffrirne molto in termini di crescita e innovazione.

Fonte: Shutterstock