Il contratto a tutele crescenti 2017 è la nuova forma di contratto a tempo indeterminato a cui il Governo ha deciso di introdurre con della Riforma del Lavoro a partire dalle assunzioni del 7 marzo 2015.
Un contratto di lavoro non firmato
Ma nello specifico ecco di cosa si parla e come è cambiato il contratto a tempo indeterminato dopo il Job Act. Bisogna dire che per quanto riguarda i giovani non ci saranno più contratti atipici, a chiamata, ad intermittenza, a progetto o collaborazione chi vuole assumere dovrà farlo solo a tempo indeterminato a tutele crescenti o determinato.
Per quanto riguarda il contratto a tempo determinato, l’impresa ora può assumere per 3 anni un lavoratore senza vincoli di stabilizzazione quando viene superato tale periodo l’impresa è obbligata ad assumerlo a tempo indeterminato. Il poche parole con il Jobs Act, il contratto determinato diventerà più sfavorevole rispetto all’indeterminato, visto che per l’azienda che non assume con contratto indeterminato a tutele crescenti, non spetterà alcun sgravio fiscale sul costo del lavoro.
I contratti di lavoro
Il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti 2017 sostituisce quindi tutte le forme di contratto di lavoro attualmente vigenti, per cui un’azienda che vuole assumere deve farlo utilizzando o il contratto a tutele crescenti oppure a tempo determinato o con il nuovo apprendistato. Tutto questo consente di aumentare l’occupazione, garantire livelli minimi salariali a tutti i lavoratori, regolarizzare il versamento dei contributi previdenziali obbligatori, eliminare contratti subordinati con finte partite IVA, contratti atipici, cocopro e cococo.
Decreti Jobs Act: cosa cambia per i dirigenti
Il contratto a tutele crescenti 2017, è un tipo di contratto a tempo indeterminato riservato ai lavoratori neoassunti, all’interno di questo nuovo quadro normativo, si parla di contratto a tutele crescenti per i neoassunti come nuova tipologica contrattuale a sostituzione di più di 40 tipi di contratti compresi i contratti a progetto, i co.co.co e ad intermittenza. Per cui le aziende in piena libertà possono scegliere se contrattualizzare i loro prossimi dipendenti con un contratto a tempo indeterminato o determinato.
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