Per le piccole e medie imprese un errore di valutazione nel processo di assunzione può comportare un costo notevole. Investire nella selezione di risorse qualificate favorire la crescita del business, tuttavia spesso questo le aziende di piccole dimensioni sottovalutano questo vantaggio e non tengono conto delle conseguenze di un’assunzione che si rivela presto inefficace.
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Secondo una recente indagine promossa dalla Robert Half, il 49% dei responsabili HR sottovaluta la complessità del processo di assunzione, mentre l’81% delle aziende intervistate ammette di aver compiuto errori di valutazione in passato.
I fattori che possono rendere complicato l’iter di selezione nelle piccole imprese, secondo gli esperti, spaziano dalla carenza di fondi da investire alla mancanza di figure professionali esperte di recruiting, incaricate di individuare le risorse più adatte a ricoprire un ruolo nell’impresa.
Una scelta solo apparentemente vantaggiosa per l’economia aziendale. L’indagine mostra, infatti, come gli stessi imprenditori lamentino spiacevoli conseguenze dovute all’ingresso in azienda di personale poco qualificato o inadatto alle aspettative: si parte con una notevole perdita di tempo, pari a una media di 45 ore, speso per la selezione e le operazioni di onboarding di un dipendente che si è poi rivelato poco adatto al ruolo.
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Segue un incremento dello stress tra i membri del team e un netto calo della fiducia nelle abilità dei manager chiamati a prendere decisioni sulle assunzioni.
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