Il proprio lavoro è basato anche sulla figura del capo, questo perché la propria produttività, concentrazione, motivazione e carriera dipende anche da questo rapporto.
Rapporto capo-dipendente: come dovrebbe essere?
Il capo è colui che rappresenta il fulcro di ogni azienda, ma per un dipendente può significare anche un grande ostacolo. Ogni capo è diverso ma in alcuni casi per il dipendente non è facile, soprattutto nel caso in cui ci si scontra con alcune tipologie di capi. Non esiste il capo buono ed il capo cattivo, ci sono elementi molto più ampi e complessi per spiegare il ruolo e il tipo di capo, si può però ridurre e dire che esistono i 5 tipi peggiori di capi. Il capo è colui che dovrebbe ricoprire il suo ruolo in modo professionale e sopratutto essere presente e andare incontro al gruppo di lavoro che gestisce, comportamenti contrari creano problematiche ai dipendenti ma anche alle aziende. In primis si trova il classico capo tiranno, nonché tutti coloro che hanno paura di mostrare il lato umano e cercano ad ogni costo di intimidire i dipendenti. Subito dopo si trova il capo vipera, nonché colui che promette ma non mantiene mai la parola data, inoltre non vuole mai avere torto e non chiede mai scusa.
Capo e colleghi carnefici
Dopo due tipologie che si palesano essere da subito insopportabili, si trovano le tipologie meno chiare ma comunque dannose, tra questi l’inetto, doppio giochista e infine l’amico nemico. L’inetto è colui che si dimostra apparentemente comprensivo, ma dopo aver richiesto anche l’impossibile non sarà disponibile e non prenderà mai le difese per nessuno. Il doppio giocista è probabilmente il peggiore dei casi, questo perché si passa ad avere avanti qualcuno che può essere solare e sempre pronto a incoraggiare i dipendenti e l’attimo dopo diventare scontroso e irritabile. La trasformazione inoltre può verificarsi più volte all’interno della stessa giornata. Infine l’amico nemico, colui che da confidenza, si comporta come un buon amico ma al momento opportuno ti incolperà dei suoi errori e in acluni casi anche sfruttando il lavoro dei dipendenti per raggiungere i suoi obiettivi.
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