Il welfare alternativo piace alle aziende e ai dipendenti, soddisfatti nell’ottenere premi e benefit non economici e servizi di vario tipo mirati a favorire il benessere e a migliorare la qualità della vita. Ne dà conferma il recente report del Top Employers Institute, che indagando sulle preferenze aziendali ha messo in evidenza come il 76% dei datori di lavoro abbia a cuore la salute dei lavoratori e metta in atto politiche per contrastare lo stress negli ambiti professionali.
Oltre alle risorse tecnologiche, sempre molto apprezzate, figurano altre tipologie di beni e servizi mirati ad attivare programmi di benessere o fitness, corsi in palestra ma anche consulenze nutrizionali e integrazioni alle assicurazioni sanitarie.
A essere molto apprezzati sono anche la concessione di permessi per svolgere attività di volontariato, per la formazione e l’aggiornamento professionale, per la cura di familiari. Il 41% delle aziende, inoltre, eroga contributi ai dipendenti per favorire la cura dei minori.
Secondo l’indagine, inoltre, i datori di lavoro tendono sempre di più a concedere benefit personalizzati e basati sulle esigenze individuali, anche nell’ottica di valorizzare i migliori talenti e tenerli legati all’azienda.