Il Garante della Privacy ha recentemente affrontato il tema della geolocalizzazione delle flotte aziendali, una pratica talvolta necessaria per ottimizzare il lavoro e garantire la sicurezza sul lavoro che, tuttavia, deve comunque essere effettuata tutelando la privacy dei dipendenti.
=> Garante Privacy: si alla geolocalizzazione dei lavoratori
Secondo il Garante, la richiesta di un’azienda di attivare la geolocalizzazione delle flotte aziendali può essere considerata legittima ma, tenendo conto anche delle novità introdotte dal Jobs Act, prima di mettere in atto sistemi di controllo a distanza è fondamentale raggiungere un accordo con le rappresentanze sindacali o, in assenza di questo, richiedere l’autorizzazione all’Ispettorato nazionale del lavoro.
L’autorità per la tutela dei dati personali sottolinea, inoltre, l’importanza di definire le modalità non solo di raccolta ma anche di elaborazione e conservazione dei dati di geolocalizzazione e di tutte le informazioni personali, pensando a tutele differenziate che tengano conto della finalità iniziale.
Anche per quanto riguarda l’accesso ai dati è necessario adottare misure di sicurezza adeguate in modo tale da consentirlo solo al personale incaricato. Infine, il Garante, in merito alla risposta fornita alla società che ha richiesto delucidazioni in merito alla pratica di geolocalizzazione, impone l’attivazione di del sistema solo dopo aver effettuato la notificazione al Garante e dotato i dipendenti di una completa informativa.
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