Avere a disposizione in azienda lavoratori creativi è un vantaggio enorme per il manager. Infatti considerare la creatività una cosa appannaggio dell’arte è sbagliato. Essere creativi vuol dire semplicemente percorrere strade nuove ed affrontare le cose con un tocco personale.
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Si tendono a dividere le persone in creative e non, eppure i fatti dimostrano che non è così. Infatti il fulcro di tutto sta nella percezione di sé stessi. Se ci si dà l’opportunità di essere creativi allora lo si è, se invece non ci si considera tali si tenderà a stare fermi nelle proprie posizioni.
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Inoltre, come evidenziato da Edward de Bono, essere creativi può essere solo una questione di prendersi il tempo necessario per fare un passo indietro e chiedersi se c’è un modo migliore di fare qualcosa. Edward de Bono chiama questo momento la pausa creativa. Potrebbe trattarsi anche di uno stacco di trenta secondi, ma dovrebbe far parte del modo comune di ragionare, permettendo una sorta di respiro nel flusso di pensieri. Per raggiungere questo ritmo però c’è bisogno di grande autodisciplina, in quanto è facile da dimenticare.
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Un altro importante cambiamento di atteggiamento è quello di considerare i problemi come opportunità di miglioramento. Infatti ogni volta che si risolve un problema si ottiene un prodotto o un servizio migliore da offrire in seguito.
Ma bisogna essere consapevoli del fatto che la creatività è sterile se non ne deriva l’azione. Le idee devono essere valutate, migliorate, cesellate e commercializzate prima che perdano valore.
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