L’orario di lavoro prevede obbligariamento di rispettare una pausa minima, ma la normativa che regola gli orari di lavoro non stabilisce anche la retribuzione della pausa.
Sicurezza al lavoro
Ci sono però delle eccezioni come la pausa obbligatoria di 15 minuti per chi lavora al pc nonché i videoterminalisti o gli intervalli fruibili da altre categorie particolari di lavoratori. Specificando che le pause possono essere retribuite se lo prevede il contratto collettivo applicato o se si tratta di soste legate all’integrità psico-fisica dei lavoratori, anche se non prescritte dalla legge ma previste nel documento di valutazione dei rischi dell’azienda. Per capire quali pausa sono retribuite e quali no, bisogna analizzare nel dettaglio le pause e le relative categorie. In primis bisogna dire che se l’orario giornaliero supera le 6 ore, il lavoratore ha diritto a una pausa di almeno 10 minuti, anche se i contratti collettivi possono prevedere delle pause maggiori rispetto alla normativa generale, il dipendente non sarà retribuito durante l’interruzione. La pausa minima di 10 minuti non si applica a tutti i lavoratori nello specifico sono esclusi i dirigenti, il personale con funzioni direttive o avente un autonomo potere decisionale, i collaboratori familiari, i telelavoratori e lavoratori a domicilio e i lavoratori mobili.
Pausa sul lavoro: come riposarsi in meno di 15 minuti
Inoltre se l’orario di lavoro prevede già una pausa pranzo, non è necessario che il lavoratore fruisca anche della pausa di 10 minuti prevista dalla legge, il datore di lavoro, così come non è obbligato a retribuire la pausa di 10 minuti, non ha nemmeno l’obbligo di retribuire la pausa pranzo, a meno che gli accordi applicati non prevedano diversamente. Come già detto ci sono delle eccezioni infatti per i videoterminalista che hanno diritto ad una pausa pari a 15 minuti ogni due ore, la pausa è retribuita come normale orario di lavoro. La pausa non può però essere spostata e deve infatti essere posta ogni 2 ore di lavoro continuativo davanti allo schermo. I lavoratori bambini ed adolescenti devono obbligatoriamente osservare una pausa di almeno un’ora ogni 4 ore e mezzo di lavoro. Le colf e badanti non beneficiano della pausa di 10 minuti per orari superiori alle 6 ore, ma hanno diritto ad un congruo periodo di riposo giornaliero ed a non meno di 8 ore consecutive di riposo notturno. I lavoratori addetti al trasporto di merci o persone hanno diritto a delle interruzioni maggiori rispetto alla generalità dei lavoratori, nonché riposi intermedi di 30 minuti (orario compreso tra le 6 e le 9 ore giornaliere) riposo di 45 minuti ( per orario oltre le 9 ore).
Nel caso in cui si parla di pause necessaria all’integrità psico-fisica del lavoratore, vanno sempre retribuite, insieme alle interruzione che avvengono per causa di forza maggiore devono essere retribuite se il lavoratore è trattenuto sul posto di lavoro. Infine è importante sapere che le pause minime previste dalla normativa è irrinunciabile e quindi non può essere monetizzata.
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