Parcheggi sul posto di lavoro, qualche chiarimento sui contribuiti e sulle false certezze dei datori di lavoro.
Molti lavoratori si recano ogni mattina al lavoro consapevoli di dover perdere almeno qualche minuto, se non di più, per trovare parcheggio, un problema che non coinvolge proprio tutti, alcuni dipendenti hanno la fortuna di poter usufruire dei parcheggi gratuiti concessi dall’azienda. Un’agevolazione utile e molto gradita dai dipendenti, soprattutto per il risparmio di tempo, di energie e in alcuni casi anche di soldi, soprattutto per chi si trova a dover lasciare la macchina in zone con parcheggi a pagamento. Ma si tratta di un atto di generosità “gratuito” oppure l’azienda ha degli obbligi di pagamento?
La convinzione di molte aziende, si deduce da diverse sentenze della Cassazione, è quella di poter mettere a disposizione i parcheggi gratuiti senza nessun obbligo, questo perché tale dispobilità riguarda solo un gesto di pura cortesia. Per la Cassazione non è affatto così, infatti è importante sapere che il datore di lavoro che mette a disposizione dei propri dipendenti l’uso di aree aziendali per il parcheggio gratuito, durante le ore di lavoro, è obbligato a pagare, su tale prestazione, i contributi all’INPS. Questo accade perché non si parla di un semplice atto di cortesia, ma di un vero e proprio benefits, per questo come tale è soggetto a contribuzione.