I lavori che non piacciono

di Francesca Vinciarelli

16 Maggio 2017 09:00

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Ci sono lavori che nessuno vuole fare, ecco quali sono.

Le giornate degli italiani, per coloro che non lavorano, passano cercando annunci, inviando curriculum e ricevendo risposte negative da parte di colloqui affrontati, per questo il lavoro sembra non esserci e si fa fatica ad andare avanti.

Aziende, quando assumono?

Sembra però, soprattutto per alcune categorie, che la situazione è differente e in realtà ci sono dei lavori che però nessuno vuole fare. Si tende ad avere un idea errata verso il lavoro, spesso restando ancorati ad un idea di perfezione, orari ottimali, poca fatica e ottimo stipendio, dimenticando la differenza tra tempo libero e lavoro. Nel mondo del lavoro ci sono milioni di lavoro e per ogni individuo ci saranno sicuramenti quelli migliori e quelli peggiori, il tutto dipende anche dal tipo di capacità, studi o anche passioni spesso però si fa difficoltà a reinverarsi e provare a fare anche i lavori che piacciono meno e più faticosi. In tutti i lavori serve ovviamente un minimo di esperienza, ma cercare di intraprendere una carriera diversa da ciò che si era pensato potrebbe essere la svolta per la propria vita.

La motivazione per cercare lavoroù

I lavori meno calcolati secondo diverse classifiche sono quelli manuali, i lavori più “antichi” lontanti dai social, dallo smartphone e dalla scrivania, si parla degli artigiani, dei falegnami, degli idraulici, dei panettieri o dei falegnami, solo alcuni trai tanti esempi. Una provacazione da parte di molte imprese soprattutto verso i giovani, più stantii verso i lavori più manuali. Alcune imprese hanno infatti dichiarato che si ritrovano ad assumere ex dipendenti andati in pensione o che impiegano mesi e mesi prima di riuscire a trovare qualcuno qualificato a svolgere un particolare compito, proprio per la preferenza dei giovani e non verso lavoro “più belli”. Spesso si cerca lavoro ma non si è disposti a rinunciare alle proprio ideolegie ed hai propri bisogni, è importante andare oltre la proprio comfort zone e rivalutare settori apparentemente meno coinvolgenti ma nella realtà utili e stimolanti.

Fonte: Shutterstock