“Alla ricerca della liquidità perduta”. Sarebbe un buono slogan per esprimere le difficoltà che PMI e Liberi professionisti incontrano per accedere al credito, con i canali tradizionali di finanziamento come le banche.
Ma si sta allargando il perimetro del crowdfounding. Crescono nel mondo e in Italia le piattaforme che permettono di raccogliere denaro, per finanziare progetti imprenditoriali realistici ed innovativi.
Qualche numero? 40 piattaforme attive in Italia e circa 800 nel mondo per raccogliere fondi da privati. Un trend in ascesa che ha permesso nel 2013 di raccogliere in Italia 8,4 milioni di euro. Le piattaforme oltre al servizio core di finanziamento, iniziano ad offrire servizi aggiuntivi: come il piano di comunicazione e quello di business, inoltre la consulenza legale.
Altra innovazione portata da questo fenomeno, è la nascita di nuove professioni specialistiche, come il crowdfunding advisor ed il white label, un servizio di nicchia che fornisce a pagamento le tecnologie utili per avviare una raccolta di fondi.
E’ molto interessante anche il fenomeno delle piattaforme territoriali: queste accettano soltanto progetti richiesti e realizzati in una specifica area geografica, come Ginger per l’Emilia Romagna e Kendoo in Provincia di Bergamo.