Il comportamento eccessivamente autoritario e severo del leader, che supera i limiti consentiti abusando del suo potere nella gestione dei dipendenti, non solo provoca sofferenza in questi ultimi ma rischia di danneggiare sé stesso.
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Lo afferma uno studio pubblicato sull’Academy of Management Journal, ricerca dalla quale si evince come i leader che hanno agito in modo scorretto con colleghi e dipendenti abbiamo poi avuto difficoltà a rilassarsi e riposarsi dopo il lavoro, sentendosi perfino meno competenti di prima.
Lo studio, infatti, ha monitorato dal punto di vista psicologico lo stato di 116 leader attivi in vari settori, tra cui ingegneria, medicina, istruzione e comparto bancario. A venire meno nei leader, oltre a sicurezza e autostima, sono anche la fiducia nel proprio stile gestionale e la capacità di operare in piena autonomia.
Secondo gli autori, inoltre, il benessere emotivo di un leader è influenzato dai suoi comportamenti negativi nei confronti dei dipendenti e spesso lo stesso capo tende a percepire illegalità e scorrettezza anche nelle azioni di questi ultimi, aumentando il suo disappunto.
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Lo studio rappresenta uno spunto di riflessione anche per coloro che sono chiamati a scegliere la risorsa giusta cui affidare un incarico di responsabilità: ricercando e apprezzando qualità come l’interesse sociale e la capacità di costruire relazioni positive, infatti, probabilmente significa investire su un nuovo leader meno vulnerabile.
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