In controtendenza rispetto agli anni precedenti, il 2016 ha visto aumentare seppure lievemente il numero dei manager industriali attivi nella penisola, un trend positivo che riguarda soprattutto gli over 55 per quanto riguarda i nuovi ingressi nella categoria.
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Sono dati che derivano dalle rilevazioni rese note dall’osservatorio Federmanager (su dati Inps), recentemente illustrati a Roma.
«Dalle nostre elaborazioni – ha affermato il presidente di Federmanager, Stefano Cuzzilla – vediamo un primo segnale di ripresa: far tornare il segno ‘più’ sulla situazione occupazionale del management dà speranza a noi come organizzazione di rappresentanza ma soprattutto è un’iniezione di fiducia per lo sviluppo del Paese. L’occupazione si crea con la crescita, e non si cresce se non si fa industria. Per la ripresa del settore industriale gli investimenti in infrastrutture e tecnologie rischiano di restare lettera morta se non sono accompagnati da investimenti nel capitale umano, soprattutto in quello ad alta qualifica professionale che ha la responsabilità delle scelte sul futuro delle aziende italiane.»
A calare, tuttavia, è il numero delle imprese industriali che vantano almeno un manager nel board, calate del 3,6% rispetto al 2015. Le perdite riguardano soprattutto le piccole imprese, mentre va meglio per le aziende più grandi con oltre 50 manager nell’organico e soprattutto per le medie imprese (con un numero di manager compreso tra 11 e 50) cresciute del 3,5% nel 2016.
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