Nonostante si parli di innovazione e cambio generazionale all’interno delle aziende, andando a vedere i numeri riguardanti i manager ci si rende conto del fatto che sono le vecchie generazioni ad avere la meglio.
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Secondo i dati resi noti da Federmanager infatti le aziende tendono ad andare sul sicuro, puntando su chi ha già esperienza. Il numero dei manager sotto i quarant’anni si è infatti quasi dimezzato in sei anni passando da 7.644 del 2011 a 4.000 nel 2016, mentre i dirigenti over cinquanta sono passati da 35.910 del 2011 a 41.319 del 2016, con un aumento superiore al 15%. Stefano Cuzzilla, presidente di Federmanager spiega «L’età pensionabile sempre più alta, e i rapporti personali collaudati tra proprietà e i dirigenti più anziani, hanno giocato a favore di questi ultimi. Inoltre, se è vero che un dirigente più giovane costa meno di uno più anziano, quest’ultimo può vantare una migliore conoscenza delle dinamiche interne delle aziende e una maggiore capacità di adattamento alle diverse situazioni, che consente loro di essere più proficui».
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Questo stato di cose però potrebbe presto cambiare, le competenze tecnologiche infatti diventano via via più importanti per un manager e le vecchie generazioni potrebbero non essere all’altezza. In particolare sono quattro le figure manageriali individuate da Fadermanager con le migliori potenzialità occupazionali: export manager, temporary manager, manager di rete, e innovation manager.
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