Il Bsa Global Cloud Computing Scorecard 2016 analizza ogni anno la maturità tecnologica di 24 paesi, in particolare per quanto riguarda lo sviluppo del cloud, elemento essenziale per lo sviluppo delle aziende.
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I numeri parlano chiaro: l’Italia si piazza ad un dignitosissimo ottavo posto ma il primato è ancora una volta quello del Giappone. Il paese dell’estremo Oriente infatti vanta una particolare attenzione nei confronti della tecnologia, facendo del cloud la sua punta di diamante. Ma quali sono le caratteristiche prese in considerazione per stilare la classifica?
Si tratta dell’analisi di sette elementi: trattamento dei dati (privacy), sicurezza, cyber crimine, diritto di proprietà intellettuale, promozione del libero commercio, adozione di standard internazionali, infrastrutture IT e sviluppo della banda larga. Tutti elementi ben sviluppati in Giappone e che continuano a crescere grazie ad investimenti sia pubblici che privati.
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L’ambiente regolatorio flessibile favorisce il libero flusso di dati ma senza trascurare la privacy, infatti le leggi sono particolarmente attente alle problematiche riguardanti la proprietà intellettuale e il cyber crimine, riuscendo a proteggere gli indirizzi IP conservati nei cloud da eventuali furti e offrendo ricorso in caso di violazione.
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Se è vero che le compagnie americane conducono il gioco per quanto riguarda la fornitura dei servizi cloud è anche vero che il Giappone sta attuando un piano di espansione e i prossimi anni saranno fondamentali per l’affermarsi delle aziende giapponesi.
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