Ridurre il gap di genere che caratterizza il mercato de lavoro avrebbe ricadute molto positive per la crescita economica del Paese, portando a un aumento del PIL.
=> Gender Gap: per le donne retribuzioni inferiori
Lo sottolinea l’ILO, l’Organizzazione internazionale del lavoro, nell’ambito del report recente “World Employment and Social Outlook – Trends for women 2017”, rapporto che segnala come nel corso del 2017 il tasso di donne attive sul lavoro a livello mondiale sia pari al 49%, in pratica il 27% in meno rispetto a quello che caratterizza l’universo maschile.
Raggiungere gli obiettivi stabiliti dai Paesi del G-20, vale a dire portare al 25% la diseguaglianza di genere entro il 2015, porterebbe notevoli vantaggi economici generando fino a 5800 miliardi di dollari in più, in pratica 5182 miliardi di euro.
Per quanto concerne l’aspetto retributivo, tuttavia, nel 2015 il gender pay gap nella UE è stato pari al 16,3% e al 16,8% nell’Eurozona, basti pensare che in alcuni Stati membri della UE, come l’Estonia, le donne che lavorano guadagnano il 26,9% dei colleghi.
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