Cambiano le regole per la protezione dei dati, introducendo una figura chiave per la sicurezza dei consumatori, il Data Protection Officer. In sintesi il nuovo Regolamento europeo 2016/679 per la protezione e libera circolazione dei dati personali, il cosiddetto GDPR, obbliga le aziende aventi più di 250 dipendenti e quelle che trattano dati sensibili ad introdurre una sorta di poliziotto della privacy.
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Secondo il Regolamento potrebbe trattarsi anche di un dipendente dell’azienda stessa ma esso deve essere capace di essere obiettivo, dovendo tutelare i consumatori in primis e non tanto l’azienda a cui appartiene. L’unico requisito fondamentale, come sottolineato da Corrado Dati, ITSM Business Unit Manager di SB Italia, riguarda la “conoscenza specialistica della normativa e delle prassi in materia di protezione dei dati”.
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Lo scenario che si va configurando non è privo di ombre, ma la soluzione forse sarebbe quella di rivolgersi ad esperti esterni all’azienda, in modo da garantire trasparenze ed evitare eventuali pressioni sul Data Protection Officer.
Vista l’importanza dei dati per un altissimo numero di aziende l’introduzione di una tale figura di controllo non è da sottovalutare, e tutti i comparti aziendali che hanno a che fare coi dati e la privacy dovrebbero mostrarsi pronti a collaborare.
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