Il percorso per trovare lavoro è complesso per tutti, ma alcune categori potrebbero avere più ostacoli.
In aumento le donne manager
Nel mondo del lavoro sono presenti diverse discrimazione che mettono in difficoltà le persone sin dai colloqui, tra le tante si parla dei stereotipi e del sessismo verso le donne. Le donne come gli uomini devono affrontare il percorso della selezione, cominciando dal colloquio di lavoro, proprio durante questo incontro spesso ci si ritrova davanti selezionatori e domande specifiche, invadenti e soprattutto sessiste. Il punto principale della questione è la differenza di trattamento tra le donne e gli uomini, non tutti i selezionatori e non sempre porgono queste domande, per fortuna, ma molti si e solo ed esclusivamente verso i candidati donna. Come si può immaginare le domande vanno a trattare argomenti che possono in parte far parte solo del mondo femminile, ma anche nel caso contrario vengono poste solo alle donne per metterle in difficoltà. Questo perché alla fine dei colloqui si ha l’idea di voler scegliere un candidato uomo, questo è infatti collegato anche alla differenza di occupazione femminile e maschile ed anche alla differenza sul salario.
Work life balance: cosa chiedono le donne
Ma per capire meglio è importante analizzare e conosce le domande posta ad alcune donne durante il colloquio di lavoro. La maggior parte delle domande riguardano la famiglia, i futuri figli e la gestione di quest’ultimi. Sono comunque tutte domande che possono incidere negativamente sull’esito finale del colloquio e mettono inoltre in imbarazzo la candidata. Le domande durante il colloquio sono legittime e utili per capire le capacità del futuro lavoratore, ma non possono essere in nessun modo discriminatorie e non possono essere usate in modo provocatorio o per danneggiare il candidato/a. Ecco le domande più comuni poste maggiormente alle donne, “hai dei figli? Se sì, come pensi di gestirli?” “Sei sposata? Hai intenzione di avere figli?” proseguendo per domande ancora più private e imbarazzanti come ad esempio la sindrome premestruale. Per concludere si trovano le domande su comportamenti e abbigliamenti, probabilmente le domande peggiori, che alludono a dover attuare, in caso di assunzione, atteggiamenti provocatori per ottenere ad esempio più clienti.
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