Il lavoro atipico in Italia riguarda soprattutto le fasce di età comprese tra i 15 e i 34 anni e vede una notevole componente femminile. Non solo, il 40% delle lavoratrici con contratto precario è mamma.
=> In Italia solo il 26% di donne manager
A rivelare queste cifre è stato il presidente dell’Istat Giovanni Alleva, nel corso di un’audizione in Commissione Affari costituzionali alla Camera: dal 1997 sono aumentate notevolmente le forme di lavoro “atipiche”, tanto che un occupato su quattro svolge un impiego a termine o una collaborazione.
Stando alle percentuali rivelate, nel corso del 2016 l’età media di un terzo dei lavoratori atipici è stata compresa tra 35 e 49 anni. Per quanto riguarda la prospettiva della pensione, i dati segnalano un forte rischio per le giovani generazioni di poter ottenere una pensione bassa:
«Il basso tasso di occupazione dei 25-34enni (60,3% nella media del 2016), costituisce una grande debolezza per il presente e il futuro di queste generazioni che rischiano di non avere una storia contributiva adeguata. Ciò si rifletterà su importi pensionistici proporzionalmente più bassi rispetto a carriere lavorative regolari, cioè con salari adeguati e continuità nel versamento dei contributi».
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