Impegno, capacità produttiva e attenzione non sono costanti durante l’intero arco della giornata, che si caratterizza invece per alcuni picchi di elevata concentrazione e per momenti meno fruttuosi.
=> Lavoro e gestione del tempo
Capire qual è il tempo migliore per impegnarsi al massimo sul lavoro rappresenta un vantaggio sia per i dipendenti sia per i datori di lavoro, i quali dovrebbero incoraggiare le risorse a individuare una tabella di marcia più adatta alle loro esigenze.
Se è vero che la concentrazione rimane invariata per un massimo di 90 minuti consecutivi, è altrettanto comprovato che alcuni fattori influiscono negativamente nella gestione del tempo e nella qualità del risultato: non impostare le priorità ed essere coinvolti in troppe distrazioni, ma anche procrastinare continuamente e pretendere di svolgere attività in modalità “multitasking“.
Esistono invece diverse tecniche utili per capire il momento della giornata lavorativa in cui ci si sente maggiormente produttivi, pianificando impegni e mansioni di conseguenza:
- impostare intervalli di 15 minuti per spezzare lo svolgimento di compiti impegnativi;
- affidarsi alla “tecnica del pomodoro” suddividendo la giornata in segmenti di mezz’ora che includono 25 minuti di concentrazione seguiti da 5 minuti di riposo (una pausa di 20 minuti è prevista dopo 4 sessioni portate a termine);
- stabilire finestre temporali di 90 minuti da dedicare ciascuna a una singola attività, alternate a pause di 20 minuti
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