Avere obiettivi chiari e definiti, stabiliti dopo un processo si analisi delle proprie capacità e del mercato circostante è un buon inizio. Ma deve essere chiaro che si tratta solo di un inizio. Infatti avere nero su bianco cosa fare non vuol dire farlo. Al pensiero deve seguire l’azione e per quetsp è bene avere un piano ben preciso.
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Il piano non deve essere statico, dovrebbe essere riesaminato regolarmente, monitorando i progressi fatti. Questo approccio non solo aumenta notevolmente le probabilità di realizzazione, ma permette anche di non rimandare le cosa da fare, individuare facilmente nuove opportunità, prendere grandi decisioni e individuare e risolvere i problemi.
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Secondo l’esperto Anthony Robbins devono essere combinati due tipi di obiettivo, quello soft e quello sharp, i primi sono obiettivi vaghi il cui compito è quello di motivare i dipendenti, di fargli capire più o meno la strada da percorrere e di farlo sentire parte del progetto, quelli sharp sono quelli specifici che possono anche non riguardare tutti i componenti, ma che definiscono i passaggi da mettere in atto per raggiungere tali obiettivi.
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La combinazione dei due permette di non perdere di vista l’idea generale mettendo però in pratica i gradini per arrivare al successo finale.
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