Uno studio congiunto di Harvard e della Pennsylvania University rivela che le persone capaci di scherzare in ufficio sono percepite come maggiormente competenti. Così come lo studio condotto dalla Amsterdam University spiega come le riunioni in cui si ride siano più produttive.
Il buon umore dunque è sinonimo di un lavoro ben fatto, produttivo e coinvolgente a causa delle endorfine rilasciate nel cervello quando si ride. Inoltre l’atto di ridere quando è condiviso crea immediatamente una relazione empatica tra le persone. Da qui la necessità di costruire un luogo di lavoro non solo rilassante ma anche divertente.
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La cultura del lavoro di tipo classico impone serietà a lavoro, ma ridere non è detto che porti ad essere meno produttivi, anzi, gli studi dimostrano proprio il contrario. Bisognerebbe imparare a gestire i diversi momenti della giornata, inserendo delle pause in luoghi separati, in cui incontrarsi e stabilire relazioni umane, fornendo riviste umoristiche e stimolando i dipendenti a condividere il proprio umorismo.
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Tali comportamenti sono molto difficili da gestire, infatti possono apparire forzati, creando quindi l’effetto opposto, ma se si riuscisse davvero a calibrare bene la presenza dell’umorismo in azienda ci sarebbero risultati immediati. Tanto per iniziare è bene non punire chi utilizza l’umorismo spontaneamente e favorire una cultura del riso in azienda.
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