Il medesimo stile di gestione non può essere impostato indistintamente senza tener conto della personalità dei dipendenti, dell’aumento dei lavoratori che operano da remoto e dal crescere delle aspirazioni delle risorse umane che vorrebbero ottenere maggiore autonomia.
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Il leader autorevole mobilita la squadra verso una visione comune e si concentra sugli obiettivi finali, lasciando tuttavia che siano i singoli individui a scegliere strumenti e modalità di lavoro: questo stile si rivela efficace quando il team ha bisogno di una nuova visione e quando le risorse hanno bisogno di una guida salda per dare il meglio.
Il leader affiliato lavora per creare forti legami emotivi stimolano un senso di appartenenza all’azienda, facendo leva su questo per ottenere motivazione: la sua efficacia è notevole quando il team è poco coinvolto o deve riprendersi da un fallimento.
Il leader “coach” sostiene i suoi dipendenti a conquistare autonomia e indipendenza, concedendo la possibilità di sperimentare e di essere creativi.
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Il leader coercitivo, infine, richiede immediata conformità e si basa sull’invio di indicazioni e richieste precise: si rivela efficace in tempi di crisi che richiedono fermezza e autorevolezza, tuttavia dovrebbe essere evitato in assenza di una situazione di emergenza per non aumentare il rischio di soffocare la flessibilità e l’inventiva personale.