Il pignoramento dello stipendio è un provvedimento esecutivo utilizzato per recuperare il credito, nei confronti del contribuente debitore. Si parla nelle specifico di due modalità nel quale il creditore può procedere al pignoramento delle somme, si deve però analizzare prima di tutto il tetto massimo dello stipendio pignorabile. Anche in questo caso ci sono delle differenze e dei limiti che si basano secondo il totale dello stipendio e sono così divise:
- stipendio fino a 2.500 euro: quota pignorabile è 1/10;
- stipendio tra 2.500 e 5mila euro: il limite massimo pignorabile è di 1/7;
- stipendio oltre i 5mila euro: il limite massimo pignorabile è di 1/5.
Dopo aver chiarito l’aspetto dei limiti di stipendio pignorabile si possono analizzare le due modalità anticipate precedentemente, nonché pignoramento stipendio notificato all’azienda e il pignoramento stipendio sul conto corrente.
Nel primo caso si parla del pignoramento prima che la retribuzione venga corrisposta al dipendenti, quindi ancora presente sul conto corrente dell’azienda fino a un massimo di 1/5, calcolato sul netto della retribuzione, e cioè dopo le trattenute di legge imposte e contributi.
Nel secondo caso si parla della retribuzione già depositata sul conto corrente del dipendente, in questa eventualità ci sono però maggiori limiti che però non è sempre uguale in quanto è strettamente correlato alla misura dell’assegno sociale previsto in un determinato anno, infine si parla di un limite massimo pignorabile pari al triplo dell’importo dell’assegno sociale dell’anno in corso.