Ammontano a duecentomila le posizioni lavorative difficili da coprire per la difficoltà di trovare candidati qualificati, in pratica il 20,6% dei 969mila nuovi ingressi stimati dalle aziende italiane tra luglio e settembre 2017.
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Lo rivela l’analisi del sistema informativo Excelsior realizzata da Unioncamere in accordo con l’ANPAL, indagine che sottolinea come una ricerca di personale su cinque corra il rischio di non andare a buon fine e di concludersi con una posizione vacante.
«Più complicato, nonostante l’elevato tasso di disoccupazione, appare trovare il profilo giusto tra i giovani (23% la difficoltà di reperimento) ai quali si indirizza il 35% degli ingressi programmati (339mila in tutto) – comunica Unioncamere attraverso il comunicato stampa ufficiale -. Sono soprattutto le imprese dell’Ict e delle industrie metalmeccaniche ed elettroniche (37% in entrambi i casi) che segnalano maggiori criticità nel reperire personale adeguato. E all’interno delle diverse aree aziendali, quella tecnica e di progettazione sarà destinata a incontrare più di altre ostacoli nella ricerca.»
Per quanto riguarda i professionisti che le aziende faticano maggiormente a reclutare, in cima alla classifica dei profili introvabili sono l’analista programmatore, l’operatore commerciale, il rappresentante, l’addetto alla logistica di magazzino, lo specialista della gestione e del controllo.
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