Pensione, diverse novità in vista del nuovo anno, sono infatti molte le proposte avanzate che dovrebbero entrare nella prossima manovra finanziaria, anche se non tutte potrebbero essere attuate per intero.
Prima di tutto si parla della pensione anticipata per quanto riguarda le donne, nonché l’Ape social rosa che prevede per le lavoratrici la possibilità di accedere all’Ape sociale con 27 o 33 anni di contributi invece che 30 o 36 e la possibilità di proroga dell’opzione donna anche per requisiti maturati dopo il 2015. Successivamente si parla dei giovani, nello specifico la pensione di garanzia, la pensione minima di garanzia permette un trattameto minimo garantito, con almeno 20 anni di contributi versati, di 650 euro mensili. Per ogni anno in più rispetto ai 20 minimi richiesti, inoltre, dovrebbero spettare 30 euro mensili aggiuntivi sull’assegno pensionistico. Per quanto riguarda la pensione di garanzia il governo si trova ancora in fase decisionale, per questo la sua entrata in vigore dovrebbe avvenire a partire dal 2019.
Il prepensionamento
Infine si parla dei vincoli per la pensione di vecchiaia e quella anticipata, nel primo caso è in fase di valutazione che il vincolo dell’importo sia abolito, nel secondo caso si vuol ridurre a 2 volte l’importo dell’assegno sociale. Infatti è importante sapere che per accedere alla pensione di vecchiaia oltre ai requisiti anagrafici e contributivi, è necessario che l’assegno pensionistico maturato superi di almeno 1,5 volte l’assegno sociale se si ottiene la pensione con il calcolo contributivo, per questo nel caso che la pensione è inferiore a 672 euro mensili non potrà essere ottenuta. Per chi non rispetta questo ulteriore vincolo la pensione potrà essere ottenuta al compimento dei 70 anni e 7 mesi, età che aumenterà con l’aumentare dell’aspettativa di vita. Parlando invece della pensione anticipata i vincoli presenti sono oltre agli anni contributivi e l’età anagrafica, anche che l’assegno sia pari almeno a 2,8 volte l’assegno sociale.
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