Analisi dei salari mondiali

di Chiara Basciano

10 Ottobre 2017 11:00

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Diminuisce il gap domanda e offerta ma deve migliorare la digitalizzazione.

Torna l’analisi del salario condotta da Hays, mostrando un panorama leggermente cambiato rispetto agli anni passati. La novità più importante risiede nel miglioramento dovuto ad una diminuzione della differenza tra domanda e offerta. Le domande infatti non appaiono così numerose in confronto alle offerte, facendo sperare per l’economia globale.

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Nel dettaglio l’Hays Salary Guide mostra una grande mobilità dei professionisti, dato confermato dalle Nazioni Unite che rivela che 244 milioni di persone, vale a dire il 3,3% della popolazione globale, vivono in un Paese diverso da quello di nascita. Di queste si evidenzia l’altro grado di istruzione, infatti il 29% dei residenti all’estero aveva un livello di istruzione universitario, pari a un incremento del 3% rispetto al 2011.

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Cambia anche il volto del lavoratore medio, sempre più digitale e sempre più disposto a lavorare da remoto. Basti pensare che nel corso degli ultimi cinque anni, in Europa, il numero di professionisti freelance è cresciuto quattro volte più velocemente rispetto all’occupazione totale. Inoltre in Australia e Singapore vi è il maggior numero di lavoratori freelance, mentre gli stipendi più alti al mondo sono tra i freelance residenti nelle Filippine, in Bangladesh, in India e in Pakistan.

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Come sottolinea Alistair Cox, CEO di Hays «Nonostante una leggera diminuzione percentuale del gap tra domanda e offerta, la mancanza di competenze rimane un problema persistente che necessita immediata attenzione da parte delle aziende, dei governi e degli istituti di formazione. La digitalizzazione sta giocando un ruolo fondamentale nella creazione di nuovi scenari, per questo le imprese, anziché temere il cambiamento, dovranno impegnarsi per evolvere in modo costante e cercare di trarre vantaggio dalle trasformazioni tecnologiche».

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