Potersi appoggiare ad una formazione di tipo evoluto, che si basi sulla nuove tecnologie è fondamentale per coltivare talenti ed avere dipendenti soddisfatti, le cui potenzialità vengono riconosciute.
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Ma non sempre è facile capire quale tecnologia possa essere migliore per l’azienda. La confusione rischia di essere controproducente, come evidenzia il recente report stilato da Brandon Hall Group. Il nodo centrale, secondo il report, sta proprio nel riuscire a mettere in atto un processo di selezione delle tecnologie formative fin dall’inizio. Infatti risulta che l’efficacia del processo di selezione è effettiva solo per il 38% dei rispondenti, il resto della percentuale la valuta da molto bassa a di scarso impatto.
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Perché la situazione cambi molte parti devono collaborare, in quanto la formazione interessa diversi fattori critici per l’azienda. Prima di tutto, naturalmente, è il settore formazione e sviluppo a dover valutare la bontà delle tecnologie formative, individuando quelle migliori per l’azienda. Ma anche gli esperti IT devono dare il loro giudizio, avendo un occhio particolarmente critico. Anche il comparto delle risorse umane non può essere escluso dalla scelta, ricadendo direttamente sulla gestione del personale.
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Un settore molto poco coinvolto è quello delle vendite, essenziale invece per valutare le tecnologie a lungo termine, così come il settore finanziario che deve valutare la spesa relativa alla formazione e decidere se è adeguata. Infine gli utenti finali devono poter dire la loro, essendo i veri utilizzatori della tecnologia formativa.
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