Lo smart working ha trasformato il lavoro rendendolo più flessibile e lasciando al lavoratore l’autonomia di scelta per gli spazi ma anche per gli orari.
Smart working al via
Per attuarlo serve un accordo in forma scritta dove viene definita la modalità di lavoro, nello specifico la disciplina per l’esecuzione della prestazione lavorativa svolta all’esterno dei locali aziendali, anche con riguardo alle forme di esercizio del potere direttivo del datore di lavoro ed agli strumenti utilizzati dal lavoratore, individua i tempi di riposo del lavoratore e le misure tecniche e organizzative necessarie per assicurare la disconnessione dalle strumentazioni tecnologiche di lavoro. Per la retribuzione si parla della stessa prevista dal contratto collettivo applicato ai colleghi che svolgono le stesse mansioni lavorando nei locali aziendali. Infine per quanto riguarda il recesso nel caso in cui il contratto sia a tempo indeterminato, il recesso può avvenire con un preavviso non inferiore a trenta giorni. Nel caso di lavoratori disabili (articolo 1, legge 68/1999), il preavviso non può essere inferiore a 90 giorni. Se c’è un giustificato motivo, il recesso può avvenire senza preavviso sia per il contratto a tempo indeterminato e sia per quello a termine.
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