Il 2016 sembra aver arrestato il calo occupazionale che per un lungo periodo ha coinvolto i manager italiani.
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Secondo quanto dichiarato recentemente da Così Stefano Cuzzilla, presidente di Federmanager, si è verificato un aumento seppure lieve del numero dei manager attivi nella penisola:
«Nonostante il contesto continui a essere quello di un Paese in affanno, nel 2016 il numero dei manager è cresciuto dell’1% rispetto all’anno precedente. È la prima volta che si verifica l’inversione del trend occupazionale per questa categoria che, dal 2011 a oggi, si è trovata sempre penalizzata (-6% nell’intervallo 2011-2016). È un segnale di ripresa che dà speranza a noi come organizzazione di rappresentanza ma soprattutto è un’iniezione di fiducia per lo sviluppo del Paese.»
Alla luce delle novità e dalle sfide imposte dall’Industria 4.0, sono necessarie forti competenze manageriali, indispensabili per affrontare l’innovazione soprattutto nelle piccole imprese e la competizione internazionale.
«Le tecnologie devono essere governate – prosegue Cuzzilla -. Perciò l’investimento nel capitale umano dotato di competenze elevate deve salire in cima alla scala delle priorità.»
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