L’Italia si caratterizza per la forza lavoro più anziana di tutta l’Europa, precisamente rappresentata da un’età media pari a 44 anni calcolata nel 2016, di due anni superiore alla media europea.
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Sono dati diffusi dall’Ufficio studi della CGIA, che sottolinea come negli ultimi 20 anni l’età media dei lavoratori italiani sia aumentata di 5 anni.
Sono molti gli over 50 e decisamente in calo, invece, gli under 30, che incidono sul totale degli occupati del solo 12%. I pro e i contro di questa situazione sono stati evidenziati dal coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA Paolo Zabeo:
«Con pochi giovani e tante persone di una certa età ancora presenti nei luoghi di lavoro le nostre maestranze possono contare su una grande esperienza ed un’elevata professionalità, tuttavia stanno riemergendo una serie di problemi che credevamo aver definitivamente superato. In primo luogo, sono tornati a crescere, soprattutto nei mestieri più pesanti e pericolosi, gli incidenti e la diffusione delle malattie professionali. In secondo luogo, il numero di attività caratterizzato da mansioni di routine è molto superiore al dato medio europeo. Con l’avvento dei nuovi processi di automazione e di robotica industriale rischiamo una riduzione di un’ampia fetta di lavoratori di una certa età con un livello di scolarizzazione mediobasso che, successivamente, sarà difficile reinserire nel mercato del lavoro.»
Il calo dei giovani lavoratori, inoltre, va avanti già da diversi anni, tanto che tra il 1996 e il 2016 gli occupati appartenenti alle generazioni meno mature sono diminuiti di quasi 1.860.000, mentre gli over 50 sono aumentati di oltre 3.600.000 unità.
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