Versare lo stipendio dei dipendenti in contati potrebbe essere impossibile per i datori di lavoro: una proposta di legge approvata dalla Camera, siglata dalla vicepresidente del Gruppo Pd Titti Di Salvo, avanza l’ipotesi di rendere interamente tracciabili le buste paga.
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«I datori di lavoro o committenti corrispondono la retribuzione ai lavoratori, nonché ogni anticipo di essa, attraverso un istituto bancario o un ufficio postale con uno dei seguenti mezzi: a) accredito diretto sul conto corrente del lavoratore; b) pagamento in contanti presso lo sportello bancario o postale; c) emissione di un assegno da parte dell’istituto bancario o dell’ufficio postale consegnato direttamente al lavoratore o, in caso di suo comprovato impedimento, a un suo delegato.»
Una proposta che ha come obiettivo quello di fungere da ostacolo a una pratica scorretta talvolta portata avanti dai datori di lavoro, che corrispondendo lo stipendio in contanti si sentono liberi di versare una somma inferiore a quella messa nero su bianco e fissata dalla contrattazione collettiva.
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Gli assegni o i contanti, qualora la legge venisse approvata al termine dell’iter previsto, potrebbero essere vietati in qualunque settore e per ciascuna tipologia di lavoro.
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