Quando licenziare

di Francesca Vinciarelli

23 Novembre 2017 10:00

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Licenziamento e malattia, ecco quando si rischia questa conseguenza.

I giorni di malattia sono un diritto del lavoratore, il licenziamento non può essere attuato se il processo viene fatto correttamente, ma ci sono due varianti per il quale la procedura del licenziamento può essere attuato.

Assenza strategica

Oltre il licenziamento per l’assenza durante le visite fiscali, si parla di due casi, nonché il superamento di comporto e quello per scarso rendimento. Per superamento di comporto si intende l’arco temporale utile per valutare il superamento per il quale l’azienda può licenziare un dipendente, periodo che viene stabilito dalla legge, dai contratti collettivi o, in alcuni casi, dagli usi. Per questo motivo quando il lavoratore supera tale limite il datore di lavoro può procedere al licenziamento, anche se fanno eccezioni le malattie causate dal datore di lavoro. Il comporto viene comunque calcolato facendo riferimento all’anno di calendario o all’anno solare, in base a quanto previsto dai contratti collettivi. Il licenziamento per scarso rendimento è la possibilità di licenziare anche durante il periodo di comporto, questo nel caso in cui ci si trova davanti malati cronici che alternano lunghe assenze a brevi ritorni, nel caso in cui tale comportamento danneggiare le operatività, le catene produttive, bloccasse l’azienda o la costringesse a prendere un sostituto il dipendente malato potrebbe essere licenziato anche prima della fine del comporto. Il licenziamento del malato cronico è legittimo solo quando le continue assenze per malattia determinano uno scarso rendimento e viene quindi violato l’obbligo della diligente collaborazione a cui il lavoratore si obbliga.

Fonte: Shutterstock