La difficile carriera delle donne è ostacolata di continuo da alcuni pregiudizi difficili da combattere. Lo studio condotto dall’esperta Sylvia Ann Hewlett, fondatrice del Center for Talent Innovation li analizza, cercando di capire come le vede il mondo del lavoro.
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Si tratta di luoghi comuni utilizzati come arma per impedire che le donne possano svolgere il loro lavoro come meritano, essendo viste ancora oggi fuori luogo nei ruoli dirigenziali. La dualità è la base di questi. Si parte dall’atteggiamento, visto o troppo impositivo o, al contrario, troppo remissivo.
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Nel primo caso si tende a dire che la donna fa la dura e nel secondo che non è capace di dirigere. Il secondo preconcetto è che la donna o si promuove troppo o si critica troppo duramente, senza vere il giusto equilibrio. Quest’ultimo è proprio un punto caldo, proprio perché le donne vengono criticate per gli sbalzi d’umore causati dagli ormoni. Sotto la lente d’ingrandimento anche il modo di vestire. Sembra non vada mai bene, o la si considera sciatta o troppo provocante. La donna deve stare attenta molto più dell’uomo su come si presenta agli occhi di colleghi o dipendenti.
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L’ultimo ostacolo è rappresentato dall’età. Le donne appaiono sempre o troppo anziane o troppo giovani. Se un uomo è anziano allora è esperto se è giovane invece è vitale ed innovatore, ma se si tratta di una donna, secondo lo studio, l’età avanzata la farà apparire ormai stanca se invece è giovane è certamente inesperta.
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