Chi occupa un ruolo di leadership dovrebbe rappresentare un modello comportamentale da seguire, un punto di riferimento per i suoi dipendenti e un insieme di qualità da ricercare.
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Cercare di comprendere lo stile di leadership del capo, ad esempio, può aiutare a ritrovare la motivazione e a migliorare efficienza e produttività. Non significa limitare il proprio pensiero creativo e la propria individualità, ma adeguarsi a un metodo di lavoro che rappresenta una risorsa in un ambiente collaborativo.
Ma quali sono gli aspetti da valutare osservando come lavora il capo? Il leader orientato ai risultati, ad esempio, stabilisce obiettivi chiari e comunica aspettative precise: il dipendente dovrebbe concentrarsi sulle direttive, apprendendo il più possibile e portando avanti i progetti resistendo allo stress.
Quando lo stile gestionale del capo non si basa sulla concessione di indicazioni precise, ad esempio, la strada da seguire è quella dell’autonomia e della formazione continua che consente di adattarsi alle situazioni più diverse.
Se il leader è autoritario, abituato a stabilire regole e sanzioni senza necessariamente fornire spiegazioni a riguardo, la strategia migliore per lavorare con il capo è cercare di capire quali aspetti della vita professionale possono essere controllati e su quali, invece, non si ha alcun tipo di controllo, concentrandosi sui primi.
I leader trasformazionali, infine, sono capaci di motivare e ispirare i collaboratori promuovendo condivisione e coinvolgimento: avere a che fare con questa categoria di “boss” consente di mirare in alto e di mettersi alla prova.
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